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Risveglio a Milano - parte terza

Giovedì 10 marzo 2011

7:10 A.M.
Bravo Micio, stavolta mi hai lasciato dormire libero dai tuoi miagolii!

Incredibilmente mi alzo prima del solito. Una bella doccia è quello che ci vuole.
Ovviamente perdo una vita in bagno, in modo da essere in ritardo comunque.
Meno male che c’è la bici.

Colazione, vestiti, zaino.
Ma per caso stanotte ho oltrepassato, senza saperlo, il circolo polare artico? Da dove viene tutta questa luce? Mi sveglio con l’impressione che il sole non sia mai tramontato.
Traffico. Traffico. Traffico. Però è più scorrevole del solito.
Ma…sto indossando il berretto? Non serve, e allora, con un gesto di ribellione, quasi lo strappo dalla mia testa.
Ah, ora sì, che sono libero. Ed è come se mi innalzassi al di sopra di tutto e di tutti, come se volassi sopra il traffico, sopra il Duomo, sopra Milano.
Quand’ecco la Galleria. Le formiche umane continuano imperterrite il loro cammino verso la luce alla fine del tunnel. All’uscita mi fermo un attimo a soffiarmi il naso, come un pellegrino giunto alla fine del suo cammino che si commuove.

Il sole splende sopra la città. È un sole che mi piace, è sopportabile, non abbaglia e non riscalda troppo.

Un ciclista mi passa accanto con una mascherina che ricorda le maschere anti-gas indossate dai soldati della Grande Guerra. Il panorama intorno a me comincia a cambiare, le case diventano cumuli di macerie e piovono bombe. Ma la Centrale, con la sua imponenza, mi rassicura: Milano non sarà conquistata dagli austriaci che ho visto in Galleria. O forse erano poliziotti milanesi?

Mattinata splendida.
Lego la mia bici. Mi viene da pensare a come sarà stasera.

Sopraggiunge il capo con lo scooter. È ora di salire in ufficio.

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