Martedì 18 ottobre 2011
Basta, mollo tutto e parto.
Chi non ha mai pensato o detto queste parole? Indubbiamente dirle rende figo, ti permette di apparire un po' filosofo, ma difficilmente una persona le pronuncia perchè ha deciso davvero di fare tabula rasa nella sua vita.
Ecco, personalmente sono arrivato nella fase di confine tra il voler apparire filosofo e il cercare i mezzi materiali per fare qualcosa che possa resettare la mia esistenza. E non vedo l'ora di poter fare quel passo in più. Io desidero ardentemente di dirlo:
Basta, mollo tutto e parto.
Non senti quanto suona bene? Non è una frase meravigliosa? Come puoi non pronunciarla in ogni momento della giornata?
Là fuori, là bisogna andare. Fuori dalla porta di casa c'è un mondo di merda che conosci benissimo (anzi, meglio di me), ma tu devi guardare quell'altro mondo. Quel mondo fatto di piccole cose, quel mondo dove una giornata può apparirti più piacevole unicamente per due cavolate che ti riportano il sorriso.
Quel mondo che ti pare fantastico quando il sole tramonta sul Naviglio Grande. Quel mondo che, semplicemente, ti può sorprendere ogni giorno. Non è questo mondo, quello che conosci, quello della routine, quello della monotonia tra casa e ufficio. Tu puoi viaggiare.
Sant'Agostino diceva che "il mondo è un libro, e chi non viaggia ne legge solo la prima pagina."
Niente ora mi appare più vero di quella frase. Che sia andare a Capo Nord in bicicletta, girare l'angolo in largo Brasilia e vederlo deserto, o ammirare piazza del Duomo sotto un diluvio universale, ogni mezzo è lecito per scrollarsi addosso ogni preoccupazione, avere una valvola di sfogo per questa vita di affanni. Per raggiungere quel mondo.
In poche parole, per ESSERE LIBERI.
Basta, mollo tutto e parto.
Ma prima o poi ritorno.
...E ti prendono in giro, se continui a cercare!
Ma non darti per vinto, perchè
chi ci ha già rinunciato
e ti ride alle spalle
forse è ancora più pazzo di te...
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