Giovedì 23 giugno 2011
7:55 A.M.
Da un pò di tempo mi sveglio più tardi. Forse perchè vado a letto all'una di notte...quindi continuo a non dormire per niente.
Zanzare e caldo, che rottura.
Il Micio dorme beato sotto il mobile. Ma non ha caldo?
Oggi il meteo segnala addirittura temporali, il cielo non è nuvoloso ma nemmeno così sereno. Guardo fuori dalla finestra sperando in un pò di nubi, di ombra, di vento, di cicloni, di cataclismi insomma.
Prepariamo i vestiti per la pioggia, và.
Colazione, vestiti, borse per la bicicletta.
Stasera festa di fine anno all'oratorio. Ma non potrò andarci direttamente dopo il lavoro, sto male solo a pensare quanto sarò sudato a quell'ora.
Effettivamente è successo. A volte non ho voglia di andare in bici con il caldo, per nulla. Non si potrebbe avere un inverno perenne? Non posso continuare a consumare minimo due magliette al giorno!
Vabbè vabbè, ormai lo sapete, sono in ritardo.
Oggi è una giornata da noia a palate.
Sembra una vita fa, quando pedalavo velocemente per arrivare in ufficio e scaldarmi. Solo alzarsi e viaggiare verso il centro era un piacere.
E ora? Penso solo a chi mi fa fare tutto questo. Odio questo clima.
Sarebbe una favola avere un turno di lavoro compreso tra le dieci di sera e le 9 del mattino, di questi tempi.
Guardare fuori e vedere una città di luce...
Ormai la fontanella all’uscita della Galleria è la mia quotidiana salvezza, tappa obbligata di ogni mattina.
Mi fermo. Quanti turisti! E poi dicono che Milano è brutta...certo, sarebbe bello vedere anche qualche italiano godersi tutta questa arte, questa bellezza, questa città sospesa tra il vecchio e il nuovo.
Quanti pensieri.
Però il cielo è di quei colori che tanto amo, quella atmosfera un pò cupa da ambiente selvaggio. Improvvisamente mi sento in un deserto, sono solo, le macchine passano solo due metri più in là ma sono lontanissime. La piazza è contemporaneamente piena e deserta.
Forse questa estraneazione dalla realtà è un qualcosa che si avvicina al karma. Naaa, lasciamo stare. Poi "karma" ha la erre, che palle.
Fantastico, sono impazzito. E' l'estate.
Salgo in ufficio con la convinzione che sia meglio prendersi una polmonite sotto un diluvio universale che affrontare anche solo un mese di caldo. E poi alla tele dicono "finalmente è arrivata la bella stagione". Uao. Ma andate tutti a quel paese.
Bah, prenderò un caffè.
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