Argomenti vari ed eventuali

BOOKCITY MILANO: mille eventi, mille dubbi

BOOKCITY MILANO è una manifestazione di tre giorni durante i quali - riassumendo - vengono promossi incontri, presentazioni, dialoghi, letture ad alta voce, mostre, spettacoli, seminari sulle nuove pratiche di lettura, coinvolgendo raccolte e biblioteche storiche pubbliche e private, ecc. ecc.
Ma quando vai a vedere l'elenco degli eventi in programma, ti accorgi con piacere che sono inseriti anche itinerari, mostre e visite a monumenti più o meno famosi di Milano.
Quindi speri che ci sia una sorta di agevolazione, uno sconto, una tariffa speciale, un qualcosa.
Niente. Nulla.
Cioè, se io voglio visitare in un giorno qualsiasi della settimana le merlate del Castello Sforzesco, scopro - girando su internet - che costa 13 euro (!); ma nel momento in cui vedo tale giro turistico negli eventi del BOOKCITY MILANO scusate l'ingenuità ma mi viene da pensare che qualcosa cambi rispetto alla visita "abituale", altrimenti perché inserirla negli eventi speciali?
E invece nulla, vai all'evento e scopri che costa uguale.
<< Ahhh, ecco perché c'erano almeno 200 eventi in programma! >>
(cit. il sottoscritto, un povero ingenuo)
Tra l'altro, riflessione personale: trovo ridicolo che la quasi totalità dei musei di Milano chiuda alle 18:00 (o massimo 19:00), oltre all'intero lunedì, di fatto annullando una valida e possibile fonte di divertimento e svago serale in una città MORTA, dove la gente già all'una di notte del sabato - ma anche in altri orari meno estremi delle serate non festive - non sa che cazzo fare/dove andare o è già andata a casa (piazza del Duomo a mezzanotte è DESERTA, i navigli idem un'ora più tardi). Senza parlare dei prezzi, manco al Louvre. Già la gente qui è caprona e se va a vedere qualcosa di più culturale di Colorado chiunque abbia un Q.I. superiore a quello di un tappo dovrebbe piangere dalla gioia, ma ehi! alziamo i prezzi di tutti i musei, fucking genius! 
Per di più i siti internet dicono una cosa e le sedi dei musei un'altra, il personale è SEMPRE maleducato (giusto, per accogliere la gente metti personale sgarbato, vorrei davvero conoscere chi fa le selezioni)...ma vabbè, tutto il discorso sull'organizzazione turistica che mette a disposizione la città sarebbe delirante e verrebbe fuori un post chilometrico.
Quindi non considererò la non-valorizzazione dei tesori che abbiamo, la non-presenza di cartelli turistici che indichino i monumenti da visitare e simili, la non-innovazione dei nostri musei (un esempio su tutti: il Museo della Scienza e della Tecnologia), ecc. ecc.
E tutto questo è RIDICOLO, in una città che tra CINQUE MESI ospiterà l'Expo e che ambisce a diventare, nel 2015, la terza città più visitata al mondo. Una città che doveva costruire nel quartiere CityLife un Museo di Arte Contemporanea progettato da Libeskind - una struttura che ci avrebbe avvicinato non di poco alle altre metropoli europee - ma che ovviamente all'ultimo ha buttato tutto alle ortiche, perché i soldi non ci sono per il museo ma per i grattacieli che rimarranno mezzi vuoti i soldi ci sono eccome.
Concludo riportando la mia serata.
Ore 17:30: sono alla Torre Velasca, curioso di scoprire se effettivamente è possibile visitarla (COME RIPORTA IL SITO DEL TURISMO DI MILANO), e il custode in tutta risposta mi invita sgarbatamente a lasciare l'edificio perché "qui abita gente che non vuole essere disturbata".

<< Ahhh, non è come negli altri paesi dove le torri e i grattacieli sono dei belvedere panoramici che possono anche portare un ritorno economico alla città! >>

(cit. sempre il sottoscritto, sempre un povero ingenuo)
Eh no no no, qui siamo in Italia e i due grattacieli che aprono "regolarmente" lo fanno un giorno sì e 45 no, totalmente a caso.
Ore 17:50: sono al PAC (Padiglione d'Arte Contemporanea), e voglio fare la visita delle 18:00 (CHE COME RIPORTA IL SITO DOVREBBE ESSERE GRATUITA); poi, quando vado al bancone per chiedere informazioni, mi viene detto che devo pagare il biglietto. Ho un attimo di smarrimento, dato che la stessa cosa che è scritta sul sito è scritta pure sulla vetrata davanti alla ragazza addetta. Poi mi dice testualmente che "la visita guidata è gratuita, ma la mostra si paga" MA CHE CAZZO VUOL DIRE ? Le solite furbate all'italiana.
E noi tra cinque mesi ospiteremo qualche milione di persone. La vedo bene.

Gente che crede di essere coerente ma non lo è, parte I




<populismo: mode on>

Tutti quelli del NO TAV che, in nome ANCHE della bellezza delle loro valli, cercano di impedire il deturpamento del loro territorio ergendosi a paladini del bello e dell'estetica, e poi vanno a Milano a imbrattare ogni cazzo di muro con le loro cazzo di scritte a caratteri cubitali alte un metro. Dove sono i "poliziotti fascisti" quando servono?

 <populismo: mode off>

Ma pensa te, i cultori del bello nel XX secolo.

"Questa è blasfemia! Questa è pazzia!" "Pazzia? QUESTO-È-BIGOTTISMOOO!!!"


 
La blasfemissima statua del Cristo, che il Diavolo se la porti via.
 
 
Articolo de La Repubblica
 
"È durata meno di una settimana. La statua del Cristo di Rio, riproduzione alta quattro metri di quella brasiliana famosa in tutto il mondo, era stata montata nell'isola dei Mondiali sul Naviglio Grande, a Milano, con un maxischermo per guardare le partite. Ma le proteste della comunità cattolica e dei residenti, che non hanno gradito la presenza del simbolo religioso, ha costretto gli organizzatori dello spazio a togliere la statua"

<<Siamo contrari perché ci sembra molto offensivo usare un simbolo religioso in un contesto del genere, è blasfemo.>>


Blasfemo.

"HURR HURR HURR, a noi cattolici vanno bene le pubblicità di donnine seminude sul Duomo - anzi, noi siamo così etici che per mettere queste pubblicità sul Duomo ci rivolgiamo al figlio di Dell'Utri, quella brava personcina - ma una statua del Cristo di Rio ci pare blasfema HURR HURR."

HURR HURR BLASFEMO


Dio, sei davvero sicuro di voler farti adorare da gente che ragiona così?


Gente che sta uccidendo Milano

Piccolo elenco (purtroppo parziale) di gente che sta uccidendo Milano:

- quelli che abitano in zona Navigli/Corso Sempione, si lamentano perché - a loro dire - "vivere lì è impossibile" (poverini, a ben 5 minuti dal centro città), e giù con chili e chili di petizioni per avere tutto chiuso e tutto in perfetto silenzio non un minuto dopo la mezzanotte. Poi si lamentano di come questa città sia un mortorio anche il sabato sera, di come l'economia non giri e del numero crescente di negozi costretti a chiudere;

- quelli che abitano in zona San Siro; in quel pezzo di città si sta costruendo la nuova linea della metropolitana, una cosa di cui Milano ha bisogno come noi abbiamo bisogno dell’aria, dato che un collegamento metropolitano in quel quartiere eliminerebbe tutte le navette stracariche di tifosi italiani e non che vanno a vedere le partite. Essi si lamentano di come sia intollerabile che gli scavi della metropolitana “arrechino gravi danni psicologici” ai loro cani e gatti di puro pedigree; 
 
 - quelli che abitano in zona San Siro, di nuovo; dopo il crollo del Palasport di San Siro – in seguito alla famosa nevicata del 1985 – Milano non ha più avuto alcuna struttura sportiva degna di tale nome che potesse anche ospitare concerti e altri eventi. Si decide allora di fare i concerti nello Stadio Meazza. Ecco, questa è l’unica città al mondo dove è fissato un numero limite di concerti da tenersi qui annualmente (un paio), ed è pure fissato un numero massimo di decibel che devono “emettere” tali concerti. Ah, anche questi signori poi si lamentano di come questa città sia un mortorio anche il sabato sera, di come l'economia non giri, del numero crescente di negozi costretti a chiudere e bla bla bla;

- quelli che prendono l’automobile, che si lamentano del traffico (che loro stessi stanno creando), dello smog e della invivibilità di Milano. Poi, ogni iniziativa indirizzata ad un uso consapevole di mezzi alternativi – Critical Mass su tutte, roba accettata e sostenuta da decenni in centinaia di città nel mondo – viene da loro bollata con “Ecco, adesso anche i ciclisti che rompono i coglioni alla gente perbene che lavora”, oppure "Ma questi cortei sono autorizzati?".

(Piccola nota personale: uno che chiede se girare in bici nelle modalità della Critical Mass sia "autorizzato" – in una città come Milano, tra le più ingorgate d'Europa –  non è nemmeno degno della risposta, perchè nel resto del mondo civilizzato questa domanda non avrebbe neanche senso.)


Questa è sempre gente che si lamenta di come la città sia un mortorio, di come l'economia non giri, del numero crescente di negozi costretti a chiudere e bla bla bla, ma che crede di avere la soluzione: rendere raggiungibile in automobile ogni negozio di Milano. Intelligente, no? E via di petizioni contro Area C, ZTL, domeniche a piedi, ecc. ecc.

- quelli che si lamentano dei mezzi pubblici. Categoria interessante, che al suo interno racchiude: quelli che salgono sui mezzi pubblici per fare 2 fermate, che si lamentano di come siano sempre pieni gli autobus (a volte, pieni di gente che, come loro, prende l’autobus per fare 2 fermate); quelli che non pagano il biglietto (“eh, ma mica lo faccio sempre”, “controllore infame”, “perché io vengo controllato e i marocchini là in fondo no?” ecc.); gli automobilisti costretti per un giorno a prendere l'autobus, che si lamentano di come i mezzi pubblici siano lenti ad arrivare a destinazione (uhm, forse perché i tuoi cari fratelli di sangue automobilisti parcheggiano in doppia fila o imboccano la preferenziale, intralciando la circolazione dei suddetti mezzi? No no, è colpa dello Stato, con quello che pago di tasse neanche i mezzi pubblici decenti! Vergogna1!1!!!11);

Bella, questa città "europea". Peccato per gli abitanti.